Strabismo di Venere: sintomi e cure nell’età infantile
Strabismo di Venere: sintomi e cure nell’età infantile
di Andrea Piantanida*
Una delle situazioni che maggiormente preoccupa i genitori nei primi mesi di vita è stabilire se il neonato abbia o meno gli occhietti diritti. E’ comune opinione che nei primi mesi di vita gli occhi siano fisiologicamente “storti”: a quest’età i movimenti degli occhi non sono sincroni poiché non è completato il processo di maturazione delle vie neuronali responsabili dei movimenti coniugati dei bulbi oculari; tale situazione è comunemente nota con il termine di “Strabismo di Venere”.
In realtà lo Strabismo di Venere non esiste come entità clinica, al contrario i movimenti dei bulbi oculari cominciano ad essere sincroni già dal settimo mese di vita, pertanto qualsiasi situazione che impedisca uno sviluppo corretto delle vie visive o dei muscoli extraoculari può determinare una deviazione degli occhi o strabismo. “Strabismo” è un termine generico che indica un’anomalia degli occhi secondo la quale gli assi visivi non sono paralleli, ma un occhio può essere deviato all’interno o all’esterno, verso l’alto o verso il basso ed a volte tale deviazione può non essere evidente in quanto l’angolo di deviazione è molto piccolo. Tale situazione conosciuta col termine di microstrabismo risulta essere la più insidiosa in quanto non manifesta all’osservazione, ma sicuramente causa di una profonda ambliopia, meglio conosciuta col termine di occhio pigro, che se non curata in tempo porta al mancato recupero visivo dell’occhio storto.
I bambini strabici normalmente sono inconsapevoli del loro problema, ma questa condizione interferisce con lo sviluppo dell’uso coordinato di entrambi gli occhi e pertanto va curato al più presto con l’uso di occhiali o, se necessario, con un intervento chirurgico, nel corso del tempo. Solo un’attenta analisi effettuata dalla figura del medico oculista consentirà di valutare la reale presenza della deviazione oculare. La deviazione di un occhietto determina una condizione conosciuta col termine di ambliopia od occhio pigro, da cui oggi fortunatamente si può guarire con alcuni semplici passaggi che cominciano dalla visita oculistica da effettuarsi di consuetudine nel primo anno di vita. Laddove necessario il medico oculista prescriverà la correzione ottica da indossarsi tutto il giorno, ed eventualmente l’occlusione con la bendina, fin da subito.
L’occlusione nel tempo può essere diminuita oppure sostituita da particolari filtri opachi penalizzanti da applicare direttamente sulle lenti dell’occhiale. Per quanto si è detto risulta anacronistico che ancora oggi venga suggerita la prima visita oculistica ai 6 anni, quando si comincia la scuola, età nella quale non è più recuperabile totalmente l’occhio pigro, di fatto rendendo il bambino un monocolo funzionale. La prevenzione di tali condizioni cliniche risulta essere di fondamentale importanza per il corretto sviluppo delle vie visive e della corteccia visiva cerebrale: tra i test che vanno effettuati particolarmente importante è l’analisi del riflesso rosso, noto anche come Test di Bruckner. E’ un semplice esame che permette di diagnosticare precocemente patologie oculari quali la cataratta congenita, il glaucoma congenito, il retinoblastoma, anomalie corneali, che se scoperte tardivamente possono essere causa di danni gravi permanenti, e deviazioni oculari o difetti rifrattivi, alla base dello sviluppo dell’ambliopia. A conclusione va sottolineato che è bene suggerire una visita oculistica sicuramente fin dai primi mesi di vita in caso di sospetti, e comunque entro il primo anno di età in tutti gli altri casi
*Medico Oculista Centro Oculistico Lariano Cernobbio – Como
Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Salmoiraghi & Viganò