I VIZI DI RIFRAZIONE o DIFETTI DI VISTA

VIZI DI REFRAZIONE Dr. Piantanida Como

Vizi di Rifrazione o Difetti di Vista

Viene definito EMMETROPE quell’occhio in cui i raggi che provengono da una distanza praticamente infinita vengono messi esattamente a fuoco sulla retina; la retina si trova a livello del fuoco principale posteriore dell’occhio per cui non sono presenti difetti di vista.

In tutti gli altri casi l’occhio è AMETROPE.
Tre sono i tipi di ametropia, o difetti di vista:

  • MIOPIA
  • IPERMETROPIA
  • ASTIGMATISMO

LA MIOPIA
La miopia è quella ametropia nella quale i raggi luminosi che provengono da distanza infinita vengono messi a fuoco davanti alla retina. Nella stragrande maggioranza dei casi la miopia è dovuta ad una lunghezza del bulbo maggiore del normale.
La conseguenza è che gli oggetti osservati tendono ad apparire sfuocati, e la visione è migliore o nitida a breve distanza.

Insorge solitamente tra i 6 e i 20 anni circa, aumenta progressivamente e si arresta più o meno quando le dimensioni corporee si sono stabilizzate. L’aumento della miopia è più forte nei periodi in cui la crescita corporea è più rapida.
Le persone miopi soffrono spesso di mal di testa o affaticamento della vista, e possono avvertire affaticamento quando guidano o fanno sport.
Per la correzione si ricorre a lenti sferiche negative, grazie alle quali le immagini vengono, in sostanza, indietro a fuoco sulla retina.
In base alla sua entità la miopia può essere definita:
– Lieve: fino a 3D (diottrie)
– Medio grado: da 3D A 6D;
– Elevata: oltre 6D.

L’IPERMETROPIA
L’ipermetropia è quella ametropia nella quale i raggi luminosi che provengono da distanza infinita vengono messi a fuoco dietro la retina. Di solito l’ipermetropia è dovuta ad una lunghezza del bulbo più corto del normale.

Affinché i raggi luminosi (rifrattivi) vadano a fuoco sulla retina occorre che il potere del diottro oculare venga aumentato, questo può essere ottenuto in modo naturale con l’attività dell’accomodazione
(= la “ginnastica di messa a fuoco”) o in modo artificiale anteponendo una lente sferica positiva.
Quando l’accomodazione è in grado di compensare l’ipermetropia l’acutezza visiva naturale degli ipermetropi è molto buona. Se l’accomodazione è insufficiente a compensare la totalità del difetto l’acutezza visiva risulta diminuita in proporzione all’ipermetropia non corretta.
Tutti i bambini hanno un’ipermetropia fisiologica alla nascita (c.a 2,5 D) che si riduce con la crescita del bulbo fino all’età della pubertà.
La sintomatologia dell’ipermetrope è costituita principalmente da stanchezza oculare, accompagnata spesso da cefalea dopo lettura (età scolare), arrossamento, fotofobia e lacrimazione. A volte può provocare annebbiamenti visivi ed addirittura spasmi accomodativi causati da un’eccessiva accomodazione per correggere il difetto rifrattivo.
La correzione ottica dell’ipermetropia non deve essere indirizzata a normalizzare una situazione ottica e accomodativa abnorme ma ad eliminare i disturbi prodotti dall’ametropia. Perciò quando l’accomodazione riesce a compensare l’ipermetropia e senza che insorgano disturbi soggettivi non è necessario prescrivere alcuna correzione. In tutti gli altri casi la correzione viene effettuata in relazione agli inconvenienti che l’ipermetropia può provocare e che sono: diminuzione del visus, insufficienza accomodativa e le anomalie dell’equilibrio muscolare (strabismi).

L’ASTIGMATISMO
L’astigmatismo non dipende dalla lunghezza del bulbo ma dalla curvatura della cornea.
Nell’occhio normale, la curvatura corneale ricorda la sezione di un pallone da calcio. Quando vi è astigmatismo, la curvatura della cornea è paragonabile alla sezione più allungata di un pallone da rugby.
Nel caso dell’astigmatismo la cornea ha un potere differente nei vari meridiani, i due meridiani su cui il potere è massimo e minimo si chiamano meridiani principali e sono perpendicolari tra di loro.
I raggi che attraversano il diottro oculare, quindi, non si concentrano in un punto (come nella miopia e nell’ipermetropia) ma formano una specie di cono sfuocato detto conoide di Sturm.

Secondo la posizione che occupano le linee focali del conoide di Sturm, corrispondenti ai meridiani corneali, rispetto alla retina, l’astigmatismo può essere:

  • Semplice: una delle due linee focali cade sulla retina mentre l’altra è situata davanti (astigmatismo miopico semplice) o dietro di essa (astigmatismo ipermetropico semplice);
  • Composto: nessuna delle due linee focali cade sulla retina, entrambe si collocano davanti (astigmatismo miopico composto) o dietro di essa (astigmatismo ipermetropico composto);
  • Misto: una delle due linee focali cade davanti e l’altra dietro.

La correzione dell’astigmatismo si fa con lenti cilindriche positive o negative. L’effetto correttore delle lenti cilindriche è quello di ridurre o annullare l’intervallo di Sturm, cioè di spostare le linee focali a fuoco sulla retina.
Il difetto è congenito, si individua nei primi anni di vita e rimane pressoché invariato nel corso degli anni. L’astigmatismo può però comparire anche secondariamente ad interventi chirurgici come cataratta, trapianto di cornea, distacco di retina, o successivamente a traumi oculari o anche per pressione della palpebra superiore sul bulbo come accade nel caso di neoformazioni palpebrali tipo calazio.
In alcuni casi l’astigmatismo può variare nel corso degli anni sottendendo spesso una irregolarità della curvatura corneale, o nei casi più gravi una vera e propria patologia (cheratocono, degenerazione pellucida, ecc..).
L’astigmatismo è un difetto visivo che non consente una buona visione né da vicino né da lontano.